domenica 7 ottobre ore 17,00 presso PiùSpazio4 – via Gaspare Saccarelli 18 – Torino –
a cura de LAS CANTADORAS
PER LUCIANO
Uno studio sulla pazzia
“Per Luciano…uno studio sulla pazzia” – con Tania Boscolo, Stefania Bo, Peola Parini – suoni e percussioni di Gabriele Vigna – drammaturgia e messa in scena di Stefania Bo e Tania Boscolo
Storia di Luciano Pavese, cresciuto nel Manicomio di Racconigi, della nostra pazzia chiamata “sanità mentale”, di un folle, un clown, una maschera e un “percuotitore di tamburi”. Ma anche la storia di Bruno che ha vissuto coi matti, di Gabriella e le sue colleghe che a Luciano hanno tolto le catene e dell’asina Matilde, che raglia con saggezza profonda.
Tutto nasce per caso, a cena da un’amica che scopriamo essere un’ ex-operatrice della comunità Arcobaleno di Racconigi.
Gabriella Giuliano, colei che ha accudito insieme alle sue colleghe, Luciano Pavese e che durante la prima gita al mare, avendo dimenticato le fasce di contenzione, non può far altro che lasciarlo libero.
In quel momento la nuova vita di Luciano ha inizio..
Attraverso le interviste fatte a Bruno Crippa, la visita insieme a lui all’interno della struttura manicomiale di Racconigi, la testimonianza di Gabriella Giuliano e delle sue colleghe e la conoscenza di Luciano Pavese, insieme al lavoro che in quel momento le autrici stavano svolgendo all’interno della comunità psichiatrica “Il Margine” di Cortandone (AT), nasce lo spettacolo sotto lo sguardo attento dell’asina Matilde.
Lo spettacolo ha una doppia personalità, comica/drammatica. Strutturalmente multidisciplinare in quanto contiene video, musica dal vivo e recitazione.
Nato nel 2009, con un clown e un musicista diversi da quelli di oggi, lo spettacolo è in divenire. L’apporto dei nostri compagni di lavoro attuali insieme a nuovi personaggi nati dalla nostra crescita personale, rappresentano l’evoluzione di “Per Luciano..” Nei video compaiono clown e il musicista pionieri dello spettacolo accanto al clown attuale, per rispetto della storicità dello spettacolo e per rendere omaggio alle persone senza le quali non sarebbe nato.