“…diventare adulti è proprio perdere l’orientamento” dice Gretel fra sé e sé, riflettendo su quanto stia accadendo a lei e al fratello.
In questa rivisitazione del racconto dei fratelli Grimm, Luca Atzori – drammaturgo – ci porta lungo i sentieri di questa fiaba un po’ “noir”, a interrogarci su cosa significhi “diventare grandi”, cambiare, perdersi, salvarsi (?).
“ E’ un viaggio tra luce e ombra, nel mondo di opposti che si annida in ognuno di noi.”
Un’analisi sulla possibilità (e capacità) di scegliere. Su cosa influenzi ciò che siamo e ciò che diventiamo.
Hansel/Gretel allora ripercorre la trama con uno sguardo pronto ad accettare la bruttezza, la fragilità ed i limiti dei suoi protagonisti, per porre domande sulla perdita e rigenerazione del senso. Il bosco stesso in fondo non ha che due direzioni: quello che porta alla famiglia (forse la rassegnazione? Forse la morte? forse la nevrosi?), e quello che porta alla Luna (forse la salvezza? Forse la scoperta? Forse la psicosi?).
Quest’opera è (anche) la narrazione del percorso psicologico che si nasconde all’interno della fiaba di Hansel/Gretel: due bambini abbandonati che nella perdita di orientamento smarriscono sé stessi con il rischio (e la possibile salvezza) della dissociazione. Uno spettacolo sul senso e sulla ricerca che ne consegue ogni qualvolta se ne venga privati. Una suggestione su quanto il senso lo si possa spesso trovare solo quando assente.. Una riflessione sulla nostra mente e sulla sua tortuosità, che, simile alla fanciullezza, è possibile raccontare solo nella trama del suo perdersi.
G: Hansel… e se fosse davvero cattiva?
H: Prima tutti sono buoni, poi qualcuno gli regala un po’ di cattiveria e questa si fonde con la loro bontà.
G: E cosa succede?
H: Succede che diventano grandi.
G: ma allora tutti i grandi sono cattivi?…
forse la perdita dell’innocenza avviene nel momento in cui scopriamo che “non tutti sono buoni”, o più precisamente “non siamo tutti buoni”…
…”magari un grande può decidere di essere a volte buono e a volte cattivo”
SCHEDA
Tipologia: prosa – teatro fisico – teatro dell’assurdo
Durata: circa 50 minuti
Cast:
I partecipanti nel corso delle messe in scene sono stati:
Andrea Atzeni (Taglialegna)
Luca Atzori (Taglialegna)
Gianna DeMasi (Matrigna)
Paola Parini (Strega)
Andrea Atzeni (Taglialegna)
Paolo Pulero (Hansel)
Renata Silano (Gretel)
Regia di Andrea Atzeni.
Note di Regia: La messa in scena è essenziale, per lasciare spazio ai corpi, alle voci, ai canti degli attori. Lo scopo è focalizzare l’attenzione solo sull’essere umano, anche quando si veste di grottesco e surreale. Perchè surreale e grottesco non sono sinonimi di falso e irreale, ma anzi sono elementi di cui la realtà è satura, e che possono essere riconosciuti (e forse anche compresi) quando accettati.