ROBE DA CANTASTORIE

ROBE DA CANTASTORIE

24 agosto
Mondello, la spiaggia di Palermo.
Siamo arrivati abbastanza presto, tra bagno cena e varie dissertazioni, siamo sul lungomare alle 23:00.
Cominciamo a piazzare i cartelli e come Andrea tira fuori la casa si avvicina un tipo sui 30 anni, bello tirato. Prima passando ho visto che si occupa di araldica, trova lo stemma della famiglia dei passanti e ne ricostruisce le origini nobiliari: ” ma…voi usate la cassa? … perché io parlo, magari con l’amplificazione non mi sentono, forse potreste andare in piazza, così avreste anche più spazio…”
” ma, guarda… magari proviamo, la teniamo piuttosto bassa e se ti da fastidio, ci spostiamo”.

Ripete la stessa frase di prima, aggiungendo: ” io mi devo guadagnare il pane… siamo qui da trent’anni… magari se non aveste avuto la cassa… insomma ve lo sto dicendo con modi gentili , andate là che è meglio per tutti. ”
Miiinchia!… non avevamo colto la gentilezza dell’avvertimento mafioso. Ok … ci spostiamo.
Giusto in tempo per la rissa. C’è gente che grida in piazza, arrivano polizia e carabinieri, un ragazzo che ci vede passare spiega la cosa ai turisti: ” Tutto a posto… è lo sport locale.
Okkei…

Il posto che troviamo è molto aperto, praticamente non si ferma nessuno, a parte tre bimbe di cui una ‘capetta’ incostante e prepotente che cerca di comandarci senza grande successo.

Nota positiva della serata, un bimbetto di 5 anni che sfreccia su una gina a cui ha appena tolto le rotelle, cosa di cui va immensamente fiero.
Lui ascolta, nonostante il martellamento quasi ossessivo della bimba nel cercare di distrarlo, la storia dell’ “armadio casa”di Piumini.
E mi guarda con due occhietti scuri, vivi, seri e intelligenti, interessati.
Leggo per lui. Anzi, leggo per me che leggo per lui.
E ce la raccontiamo.
Anzi, ce la cantiamo.
Da cantastorie.
Paola

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