Quest’anno le persone che si fermano sono ancora meno degli anni passati (almeno per ora, poi chissa…).
Passano lunghi momenti in cui il Freddo è il compagno più in ascolto, mentre chi passa non ne trova gradevole la compagnia, ed affretta il passo.
Il Freddo però è anche un’amico, che ha i suoi modi un po’ bruschi, ma non per questo privi di valore.
Mi da un’occasione, un’ulteriore occasione di contatto e riflessione… e mi permette di limitare la necessità d’esibizione, insita, necessaria ma insidiosa per un attore, che può esserne avvolto e confortato fino a perdere di vista la propria missione comunicativa.
Io credo, l’esser stati immersi in un ambiente cosi imbevuto di necessità d’apparenza ci abbia permeato fino a mettersi persino tra il nostro pensiero e cio che siamo realmente. Ci è ormai difficile distinguere la realtà, anche nelle nostre proprie scatole craniche
Noi stessi, a volte, cerchiamo un modo per “apparire” a noi stessi, anzichè cercare ciò che siamo.
La compagnia del Freddo, indifferente a cio che faccio, imparziale nella sua accoglienza, mi permette di capire il vero valore (quanto sono disposto a spendere per) delle mie azioni in strada.
Il Freddo è anche un antagonista, mi da l’occasione di cercare nuovi modi per superarlo, per poter comunicare con chi è gia avvolto da Lui. E’ un’azione al limite dell’impossibile. ho provato con arroganza, potenza, resistenza senza molto successo.E’ un’azione al limite dell’impossibile, ma non è impossibile… ci sono state poche volte in cui ho avuto successo… ad esempio, attraverso la fragilità.
Questo racconto e’ uno dei piu’ antichi nel nostro repertorio (“l’esecuzione” e’ del 25 Dicembre 2014 🙂 ) ed e’ di Maria Grazia Carlotto una delle amiche/autrici sostenitrici e donatrici di racconti piu’ antiche. (il suo blog vale eccome una visita: http://ilveronomedellecose.wordpress.com/).
Domani riparte una Storia ed una Tazza di Tè. Ed allora, eccoci a recuperare e mettere a punto il materiale: casse, luci, leggii, ed il carretto energeticoecologicosostenibile e noi stessi.
Per molti potrebbe essere una sorpresa… in effetti quest’anno non abbiamo fatto molta pubblicità precedente alla nostra iniziativa (non capisco bene se sia stato un bene…), ma in questo momento, che io avverto come di grande frastuono, sento il bisogno di concentrarmi sull’essenza. Che è semplicemente una Storia ed una Tazza di Tè. Che è semplicemente condivisione ed esseri umani. Società e socialità.
Così, nella notte tra 24 e 25, ci muoveremo nella zona tra Porta Nuova e Piazza Castello, percorrendo via Lagrange, ed i portici di Via Roma, leggendo storie degli anni passati e nuovi racconti, e scambiando nuovamente tè per qualcosa di difficilmente definibile, ma che continuo a pensare sia molto molto importante.