il karma della buona sorte
Gli avvenimenti di questi giorni mi fanno riflettere. La rilevanza statistica della nostra buona sorte non può essere ignorata (il passaggio in barca a vela, il passaggio di Alessio e Andrea, gli artisti di strada, compagni per un giorno), in particolare quando anche io e Paola sentivamo un momento di “apertura”, di spirito positivo.
E se alla fine fosse davvero tutto un discorso di armonia? Proprio come in un gruppo di musicisti, che se ognuno suona per conto suo, per quanto bravo, hai solo rumoraccio, mentre se ascolti chi ti circonda (magari pure senza pensare che la musica “giusta” sia la tua) viene fuori qualcosa di buono… magari non proprio quello che pensavi, ma buono lo stesso, magari anche magico, e se magari non pensavi che quello che ti saresti aspettato fosse proprio “La Cosa Giusta” (con anche l’articolo maiuscolo), magari quello che esce ti può pure piacere, e magari anche sorprendere.
Ho parlato di karma positivo, che credo abbiamo avuto in questi giorni. E’ come se avvessimo avuto una sensibilità che ti pone in ascolto delle cose e delle persone della realtà che ti circonda, unita ad un stato in cui non cerchi più di influenzare la sorte in un unico modo (quello “giusto”, a tuo parere); invece, ti muovi con “gentilezza” verso il tuo obiettivo (che pure, non perdi mai di vista), senza essere “rigido” o “spigoloso”.
Forse siamo semplicemente fortunati a poter affrontare questi giorni in questo modo, o forse siamo bravi nel scegliere di farlo… non lo so.
Fatto sta che, dopo aver fatto il miniworkshop di sfere contact, e dopo aver mangiato tutti assieme, semplicemente esce fuori un festival di giocoleria a Pula, cui Andrea e Valentina (la fabbricatrice del sapone, vegana, ed anch’essa con una tensione verso la bellezza della propria terra sarda), decidono di andare, e… Cagliari è sulla strada :-).
Così eccoci a Cagliari, dopo un viaggio lungo la rude e poetica strada panoramica che lascia Villasimius lungo la costa.
Fato vuole che Andrea debba passare da un negozio musicale a Cagliari, e si fermi praticamente accanto alla biglietteria Tirrenia, dove possiamo fare al volo i biglietti per il traghetto del ritorno.
Ormai accetto gli eventi senza farci troppi ragionamenti probabilistici, di cui non riuscirei a venire a capo.
Saluto ed empatizzo con Andrea e Valentina, compagni di viaggio che ho poi appreso abbiano avuto problemi di macchina dopo averci lasciato nelle vicinanze del Poetto (la spiaggia di 16 chilometri di Cagliari), di cui porto con me qualcosa di positivo ed indefinibile… almeno una tensione verso il cambiamento ed il rifiuto dell’omologazione, con scelte di libertà e coraggio.