…E SULLA PAURA
Già. Questa è forse la riflessione da cui vorrei ripartire.
La voglia e il bisogno di “dire qualcosa” sulla paura, soprattutto sul fatto di non averne, mentre tutto intorno a noi parla di quanta violenza c’è in giro, di quanto il mondo è cattivo e di quanto sia bene non fidarsi degli sconosciuti.
Come quella coppia che mentre io e Shock stavamo tornando da Sirolo in autostop e chiedevamo passaggi all’autogrill (saranno state le due di notte). Dopo la nostra richiesta sono andati a prendere un caffè e al ritorno, quasi timidamente, ci hanno detto: “Scusate…avete l’aria di due brave persone, ma con tutto quello che c’è in giro… noi proprio non ce la sentiamo. Ma voi… non avete paura di prendere passaggi da sconosciuti?
Altre coppie tornando alla macchine facevano un giro largo, per evitarci.
Per fortuna abbiamo incontrato gente sorridente, gente che ci ha ringraziato per quello che stavamo facendo e per il messaggio che portavamo. Ma allora bisogna diffonderlo!
Perchè, come dice Shock il saggio “L’ importante è testimoniare che una cosa è possibile.” Ma questo concetto prima o poi lo illustrerà lui.
Sì, ho voglia di dirlo: “niente paura!” e andare incontro all’altro a braccia allargate, palmi in su, come da quando esiste il mondo gli uomini hanno fatto in segno di pace.
Perchè un sorriso sincero trasforma. A volte spiazza, e proprio per questo l’atmosfera cambia in un attimo, e un incontro diventa possibile. E se per questo il prezzo da pagare è aver l’aria e l’aggressività di un “paguro sardo” come qualcuno dice che io abbia (non faccio nomi), W i paguri! 😉 PAOLA