24 Agosto 2012

24 Agosto 2012

Come fai… come fai a raccogliere tutti i pezzi di questa magmatica esplosione di sensazioni, emozioni, pensieri… quand’ero in India c’era più tempo… eppure non é vero neanche questo, cioè in generale si ma forse la differenza te la dà proprio la strada.

È la vulnerabilità che deriva dal non avere un rifugio, un posto, un contenitore dove raccogliere tutti i ‘souvenir’. Sei troppo dentro quello che stai vivendo per descriverlo, non c’e’ l’autoscatto per descrivere, se fotografi devi star fuori dalla scena, e qui non e’ possibile.

Ci sarà un tempo per questo, per sistematizzare, riordinare, ecc ecc. Adesso posso solo fare un elenco confuso:

Shock in acqua fino alla vita immobile, sguardo assorto – ma quanto ci mette a entrare in acqua? – riflette – … e si ride…

La faccia stravolta di Francesca che gronda mentre risaliamo al paese di Sirolo dalla spiaggia -“Fra, tutto bene? Sei stanca? Stai morendo?”  “Per adesso va bene così’.”  In effetti, finché respira…

Aurora disperata perché lunica bambina che si é fatta truccare in tutto il giorno è scoppiata in un pianto dirotto appena le ha dato lo specchio…

Aurora felice e indaffarata perché in tutta la sera non ha fatto altro che truccare bambini…

La sensazione calda Fabio (4 anni) che mi si addormenta in braccio mentre leggo fiabe troppo difficili per lui, ma le sceglie dal libro di Rodari e vuole che arrivi in fondo assolutamente…

La vocetta del bimbo che mi comanda come pupazzo e dice Su-giù, su – giù, sempre più velocemente fino a scaricarmi le batterie e ride… ride, ride…

A Sirolo c’e’ una piazza: si impara che nelle piazze la gente sta, sul lungomare passa. E questo per noi fa tutta la differenza del mondo.

Francesca ha l’aria triste. “Che c’è Fra?” “E’ che oggi è l’ultimo giorno…” “Come l’ultimo giorno?”.

Paola

Ultimo giorno di avventura.  

Mentre il sole brilla in cielo e si muore dal caldo i pensieri vanno a tutti i momenti trascorsi insieme, alle persone conosciute, a tutti i grazie ricevuti e l’unica cosa che vorrei è che la settimana non finisse , è folle ma vorrei non dovere tornare alla mia vita di prima. 

Ci sono stati giorni in cui la fame era meno forte , altri in cui faticavo a reggermi in piedi e connettere ma grazie al sostegno degli altri compagni di viaggio andavo avanti. 

Ricordo le notti passate in tenda ( a volte ci si addormentava subito altre prima di dormire ci si raccontava storie e cazzate varie ), le camminate sotto il sole con zaino in spalla, faceva un caldo boia e avresti voluto scappare o fermarti fregandotene degli altri ( Andrea, Paola, Aurora ) ma sapevi che non avresti mai potuto farlo perché la catena che ci ha unito ( e tutt’ora ci unisce ) era troppo forte per essere rotta e un passo alla volta andavi avanti. I momenti bui in questi giorni non duravano che un attimo perché bastava un sorriso , uno sguardo amico e tutto tornava bello . E’ strano ma non ho mai avuto voglia ( nemmeno oggi ) di sentire  casa , di ritornare alla mio “ vecchio “ mondo dove tutto è dato e gira attorno alle lancette d’un orologio. 

Qui il tempo e più dilatato , spesso non sai che ora è, neanche ti interessa saperlo . Non c’è orario di cena o pranzo , di andata a letto ……uno mangia e dorme quando ne ha voglia ( o quando può ).

Tutto è così semplice e bello che sembra di vivere in un altro mondo ( e forse è proprio così ) . Potessi avere poteri magici riavvolgerei il tempo ma purtroppo è impossibile. Porterò con me però tanti ricordi come quello dell’anziana signora che ripeteva sempre la stessa cosa e che quando mi ha rincontrato il giorno dopo mi ha abbracciato stretta stretta, come quello della signora incontrata in treno ( nel viaggio da Modena ad Ancona ) che non ha detto nulla ma aveva degli occhi bellissimi e malinconici che nascondevano chissà quali storie . Di Paola con la quale per capirci non servivano neanche più le parole ma bastava uno sguardo, che riusciva a ricordarmi che comunque andava prima o poi tutto si sarebbe risolto . Il calore di un gruppo in cui ci si aiutava e supportava a vicenda in ogni occasione, che ti dava energia e forza anche quando non riuscivi ad averne. Ricordi di una vita meravigliosamente viva . FRANCESCA

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